lunedì 15 giugno 2015

Milano - Piccio oltre il suo tempo


Dal 29 maggio al 28 giugno 2015, le Gallerie Maspes di Milano (via Manzoni 45) ospitano una nuova mostra dedicata a Giovanni Carnovali detto il Piccio, artista da sempre controverso nella stima degli studiosi, come si evince anche dall’ultimo catalogo monografico recentemente pubblicato, ma senza dubbio considerato tra i maggiori maestri della pittura europea  dell’Ottocento.
L’Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali detto il Piccio”, che annovera fra i suoi associati anche il gallerista Maspes, esprime la sua soddisfazione per questa nuova opportunità di mettere in risalto la grandezza dell’artista nato a Montegrino (VA) e invita Soci e simpatizzanti a visitare la mostra di Milano.
Come scrive lo studioso Francesco Rossi nell’introduzione al catalogo della mostra “… la pittura del Piccio, il suo linguaggio, resiste a tutto e si tratta di leggerlo, al di fuori di miti o pregiudizi. A questo punto, non vale perdersi in minute precisazioni, correzioni di dettagli, rivendicazioni di autenticità, … Quel che occorre è creare un’occasione in cui il pubblico possa vedere di persona quel che il Piccio ha fatto, ci ha detto, ci ha lasciato… Questa mostra del Piccio è un invito a guardare, a vedere la “vera” arte del Piccio, riportando al centro la pittura e null’altro”.
L’esposizione, curata da Francesco Maspes, si sofferma sulla maturità del Piccio, attraverso una selezione di dodici capolavori, tutti provenienti da prestigiose collezioni private, alcuni inediti o assenti dal panorama espositivo da decenni.

Nella presentazione della mostra, Maspes illustra l’importanza delle opere esposte, che invitano a  
indagare le tematiche più riconoscibili dell’artista, come l’autoritratto, il ritratto, il paesaggio, la rappresentazione mitologica e la scena religiosa. Il percorso si apre con Paesaggio con bagnanti (1846), opera un tempo annoverata tra i capolavori della collezione Finazzi di Bergamo nonché tra i dipinti scelti per rappresentare il pittore alla mostra internazionale sul Romanticismo tenutasi nel 1959 alla Tate Gallery di Londra, e continua con la scena religiosa di Rebecca e il servo d’Abramo (1855 circa), esposta nel 1909 alla storica rassegna della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente e mai più presentata al pubblico da oltre sessant’anni.
I soggetti religiosi cedono il passo a quelli mitologici, come Selene ed Endimione (1850-55), storia di origine classica, ma interpretata sulla sua tela con estremo romanticismo.
Segue una versione di Agar nel deserto (1860-62), di cui si conoscono tre disegni preparatori, variante della pala d’altare d’Alzano, nota come uno dei suoi dipinti più importanti.
Capolavoro indiscusso è il Ritratto di Gina Caccia (La collana verde - 1862), “finalmente liberato dall’incuria e degrado del tempo, grazie a un rispettoso intervento di restauro e conservazione”. Il dipinto, appartenuto alla collezione della famiglia Jucker è opera tra le più note e rivoluzionarie del Carnovali, per l’istantaneità della rappresentazione: Gina Caccia, ospite nella villa dei Tasca viene colta nell’attimo in cui, sportasi dalla soglia della casa, vede l’arrivo del pittore. La tela appare, per molti versi, precorrere certi aspetti dell’Impressionismo e si pone come modello per i futuri Scapigliati, grazie al fondersi nella sua pittura di una nuova percezione del movimento e della forma.
Fanciulla dormiente (1863) è un’ opera-documento che attesta uno dei viaggi a Parigi dell’artista. In questa città, verosimilmente proprio nell’estate del 1863, visitò la prestigiosa collezione La Caze ed ebbe la possibilità di copiare e reinterpretare un dipinto, allora attribuito a Fragonard, il cui soggetto, per impostazione iconografica e natura pittorica, appare particolarmente affine alla sua poetica.
Inoltre, sono proposti anche i due modernissimi pendant Il giudizio di Paride e Arianna consolata da Bacco (1866-68), “squisiti esempi di una resa semplice e monumentale”, seppur in formato ridotto e un tempo facenti parte dalla collezione Finazzi di Bergamo. Il percorso si chiude idealmente con la Madonna con il Bambino (1868-69), già nella celebre collezione Rossello, che riappare in pubblico dopo più di un secolo e con la Flora della raccolta Stramezzi di Crema eseguita nel 1871, due anni prima della tragica scomparsa dell’artista, avvenuta per annegamento nel Po”.
Illustra l’esposizione un catalogo Gallerie Maspes Edizioni, curato da Francesco Luigi Maspes, con un saggio di Francesco Rossi già direttore della Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo, e le schede critiche di Pierluigi De Vecchi e Maria Piatto”.

Tra le iniziative collaterali, presso il Palazzo della Permanente (via F. Turati 34 - Milano) martedì 16 giugno - ore 18.00, si terrà la conferenza Il Piccio tra arte e scienza, in cui Elisabetta Staudacher, storica dell’arte, Thierry Radelet, diagnosta per i Beni Culturali, Enrica Boschetti, restauratrice illustreranno il risultato delle loro ricerche sull’opera del Piccio.
Orari della mostra da martedì a sabato 10-13; 15-19 - Aperture straordinarie 2 e 28 giugno - Ingresso gratuito.
(Carolina De Vittori - maggio 2015)

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